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Opera di uno scultore greco di età augustea, la testa originale (a cui si ispirò Vincenzo Gemito nella sua "Testa di Efebo") rappresenta la migliore replica giunta fino a noi della testa di una statua in bronzo dello scultore Fidia, andata purtroppo perduta. Si tratta dell’Atena Lemnia, commissionata al grande scultore tra il 451 e il 447 a.C. da un gruppo di cittadini ateniesi destinati a fondare una colonia sull’isola egea di Lemno. La statua aveva la funzione di ex-voto, doveva servire cioè ad ingraziarsi la protezione della dea, “patrona” di Atene, durante la creazione della colonia, ed era collocata sull’Acropoli, nei pressi dei Propilei. La grande novità in questa scultura fu la scelta da parte di Fidia di raffigurare Atena, solitamente presentata in armi e pronta al combattimento, in atteggiamento pacifico, appoggiata alla lancia e con l’elmo nella mano destra.
L’Atena Lemnia diventò dunque il simbolo della supremazia della Ragione sulla Forza bruta. La replica bolognese, proveniente probabilmente dalla Grecia, fu acquistata per una cifra modesta da Palagi nel 1829 presso l’antiquario veneziano Antonio Sanquirico, che, riconosciutone solo tardi il valore, tentò invano di riacquistarla dall’artista.

 

   

Testa di Atena Lemnia

calco moderno in gesso da originale in marmo pentelico
(fine I sec. a.C.-inizio I sec. d.C. )
conservato al Museo Civico Archeologico di Bologna

fotografie di Alberto Martini


 

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